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sabato 30 giugno 2012

18 grammi

Eccomi dinuovo qua, ancora viva, "sana" e salva.
Dopo le mie peripezie con il serenase e altri suoi amichetti promettenti la riuscita del mio piano suicida, ho dormito per un giorno e mezzo interi fino a portarmi a fare una flebo in ospedale. Mi hanno consigliato il ricovero ma ho rifiutato.
Il giorno dopo ero riuscita ad alzarmi verso le 15 e così sono andata a fare un po' di shopping con mia madre.
Panico.
La mia mandibola ha cominciato a muoversi a destra quando voleva lei, rigidamente. Non riuscivo a fermarla. Più tempo passava, più movimenti strani del viso avevo e dal panico mi si è paralizzata la mano destra. Siamo corsi subito in ospedale dove ho confessato il mio abuso di farmaci. Mi hanno scampato il repartino perchè ho omesso di averlo fatto di proposito, con intento suicida. Così mi hanno messa nel reparto dove ero stata ricoverata quando avevo il sondino. Ma la situazione peggiorava. La lingua mi si muoveva all'indietro, la bocca a destra e avevo il collo piegato all'indietro. Stavo soffocando. Avevo una paura matta. è corso uno psichiatra a darmi una medicina e pian piano gli effetti collaterali sono diminuiti.
Sono restata in ospedale 3 giorni e ho continuato a prendere l'antidoto per altri 3 giorni. 
Fortunatamente tutti i sintomi sono scomparsi ed ho evitato danni permanenti.
Ma ora passiamo alle conseguenze: lo shock dei miei, la loro perdita di fiducia, l'accollo tempestivo di tutti i miei terapeuti ecc...
Ora mi sorvegliano più spesso. Per evitare un ricovero in un centro ora mi sforzo almeno un po' per l'alimentazione. Ma non smetto di prendere lassativi e diuretici.
Avrò molte più sedute psichiatriche e dovranno modificarmi la terapia farmacologica, ho anche più visite da psicologi diversi.
Beh che dire, quest'esperienza mi ha lasciato molto. Ho capito la gravità della cosa che ho fatto e ho ammesso a me stessa che la mia situazione è più grave di come sembra. Sono molto fragile in questo periodo. Me lo riconosco.
Ora mi tocca combattere di più con il cibo. Sto vivendo giornate frustranti. Mi viene da piangere a guardarmi allo specchio.
L'unica cosa che mi riesce a mandare avanti è quel  ragazzo di cui spesso ho parlato, mio fratello e gli amici (che non sanno che cosa è successo).
Lunedì mattina vedrò il ragazzo, e sinceramente non vedo l'ora. L'ho visto anche appena dopo le dimissioni e mi ha fatto stare veramente bene. Ho un bisogno di affetto immane in questo periodo.
Sono fragile...

venerdì 22 giugno 2012

17 grammi

15 gocce di bromazepam, 1 compressa di venlafaxina da 37mg e 1 da 75mg. Tutto a posto così, devo seguire questa di terapia.
Ma la mia pazzia sta degenerando. Stasera a casa da sola ho avuto una forte crisi e volevo suicidarmi, però non volevo "lasciare tracce"... sono andata a prendere dei vecchi farmaci in casa.
100 gocce di serenase e 8 compresse da 20mg di paroxetina.
No, non mi bastavano.
100 gocce di bromazepam + quasi tutta la boccetta di serenase, non ho contato le gocce, ho solo spremuto con rabbia.
Spero vivamente di intossicarmi o di morire stanotte, non riesco più a vivere, non fa per me, sono un'esistenza buona a nulla. Il dolore è lancinante.
Mi brucia la gola per le urla che ho cacciato e ora comincio a sentire la testa pesante, mi sento rallentata..
non ce la faccio, giuro.
Odio i miei genitori, odio la vita, odio me stessa. Non voglio essere salvata da altri.
Io mi creo e mi distruggo, fanculo le leggi della fisica.
Buonanotte, sperando di non arrivare a domani.