"Mi ciberò di te
lentamente ti divorerò
e quando sarai finita
rimarrò per sempre
nel tuo silenzio."
lentamente ti divorerò
e quando sarai finita
rimarrò per sempre
nel tuo silenzio."
Si, si sta cibando di me questa assurda malattia, ma io la lascio fare, mi lascio sopraffarre.
La vergogna per il mio corpo è troppa, e con la scusa che sono stata male ora sto mangiando molto meno, e lo farò ancora per molto tempo. "DEVI PERDERE PESO" continua ad intimarmi la vocina nella mia testa. Lo specchio è diventato una sfida, il cibo l'arma.
Ho in vista delle feste, dei compleanni, delle uscite... non posso mostrarmi grassa, o la gente penserà che sto bene, che sono guarita. No, io voglio far vedere il mio dolore, io voglio essere così ossuta da aver compassione di me, perchè è l'unico modo in cui riesco a volermi bene.
Mi sento avvolta da un'alone di tristezza e di fallimento da cui non riesco ad evadere. Mi verrebbe da piangere ma sono diventata troppo apatica per farlo. E' un momento duro, fatto di ossessioni, delusioni per i miei genitori e dolore per me. Le mie giornate passano monotone con il sottofondo di un odio profondo per me stessa e per il mio corpo.
Non sorrido più, ho paura di tutto, penso che tutto quello che faccio sia sbagliato e ho il terrore di non riuscire più a perdere peso. Mi assilla questo pensiero.
Sento dentro un vuoto incolmabile.
Io non voglio un corpo che non mi appartiene.