lunedì 18 giugno 2012

14 grammi

Mi dico che devo avere pazienza, ma non so aspettare.
Sono nel pallone più totale.
Mamma protesta la mia guerra contro il cibo, io ormai mi ci sono rassegnata. Non riesco a dare una svolta.
C'è questo mio amico con cui esco, che non so come chiamarlo...so che non è il mio ragazzo ma ho l'impressione che non è un semplice amico. 
Le amiche spesso mi danno buca, me ne sto a casa a chiedermi "che fare?".
Ecco, io vorrei una svolta, ma non una di quelle che apri la porta e il vento gelido ti soffia via, una di quelle che semplicemente trovi una chiave, apri la porta e parti all'esplorazione...
ora il mio sintomo funzione come prevenzione, protezione... a volte mi sembra stupido ma non posso sprecare così tanto lavoro. A volte invece mi sembra di non poter farne a meno.
Giovedì vedrò la psicologa e il nutrizionista, so già cosa dire: "non so che mi accade, ma continuo a restringere, la cosa non mi dispiace, il problema è il caos mentale, non so prendere una decisione che non sia diversa dal mangiare sempre di meno."
Sento che la "malattia" sta cambiando, mi sento sempre più normale, come se non avessi un problema, come se non avessi bisogno di aiuto. Ne sono quasi convinta. Le mie abitudini alimentare non si toccano! Vanno bene così, che c'è di strano a mangiare poco? Solo perchè la gente mangia normalmente e quando ha fame prende un panino non significa che io sia anormale. Sono solo diversa sotto questo punto di vista!
Il mio vero cruccio sono le decisioni, non mi schiero mai da nessuna parte, sto in bilico tra un'opzione e un'altra, ho comportamenti ambigui, nessuno mi riesce a capire...
Nemmeno io ormai mi capisco più.

2 commenti:

  1. Quanto ti capisco..arrivi al punto in cui non sai più chi sei e qual è il tuo scopo nella vita,allora cominci ad adagiarti sulla tua malattia,perchè ormai è lei che ti rappresenta..fa ormai parte della tua vita e te,anche inconsciamente,non vuoi lasciarla andare via
    Tieni duro,un abbraccio.

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