Nei cartoni animati si vede molto spesso la scena del gatto che scappa dal cane. La sua corsa è disperata, c'è un cane che lo segue, è spaventato.
Il gatto corre, perché ne è capace. Si arrampica sopra un albero, perché ne è capace. Poi, arrivato sul ramo più alto, si è messo in salvo. Resiste, perché ne è capace. La postazione raggiunta è ideale per vedere tutto, controllare tutto e essere finalmente visto da tutti. Il cane, nel frattempo, si è addormentato, battuto. Il gatto, dall'alto, sulle prime si sente leggero, sollevato. Si sente irraggiungibile. La gente intorno continua a vivere, a prendere decisioni. Va al cinema, in bicicletta. Il gatto vede tutto ed è visto da tutti. La gente comincia ad accorrere ai piedi dell'albero. Qualcuno lo guarda, con angoscia o curiosità, altri lo chiamano. Poi ci rinunciano. Il gatto non scende, malgrado i pallidi gesti altrui. E' salito senza accorgersene, i movimenti dettati dall'urgenza, la soluzione più pratica, l'albero era lì. Per nessuna ragione sarebbe pronto a scendere per tornare dov'era prima, perdere i tornaconti che la sua posizione gli offre.
La sua è una scelta precisa. Fidarsi e affidarsi è impossibile. Sono rimaste tra rami e foglie, la paura di sopportare la solitudine, la paura di scendere. Intanto però muore di fame.
Fino a quando l'altro non fa breccia nel muro dell'isolamento.
Questa è la metafora dell'anoressia.
credo di intendere che il cane rappresenti il cibo la fame..ma rappresenta anche il contatto con l'altro..da cui si scappa per paura.per difesa..
RispondiEliminae poi quando si rimane soli..ritorna..quella paura..
esattamente, il cane rappresenta tutto ciò che ci spaventa della vita da cui si scappa, e si finisce di scegliere di morire di fame e isolarsi piuttosto che farci amicizia e rischiare di trovare altri cani che ci potrebbero prendere.
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