giovedì 7 giugno 2012

8 grammi

Nei cartoni animati si vede molto spesso la scena del gatto che scappa dal cane. La sua corsa è disperata, c'è un cane che lo segue, è spaventato.
Il gatto corre, perché ne è capace. Si arrampica sopra un albero, perché ne è capace. Poi, arrivato sul ramo più alto, si è messo in salvo. Resiste, perché ne è capace. La postazione raggiunta è ideale per vedere tutto, controllare tutto e essere finalmente visto da tutti. Il cane, nel frattempo, si è addormentato, battuto. Il gatto, dall'alto, sulle prime si sente leggero, sollevato. Si sente irraggiungibile. La gente intorno continua a vivere, a prendere decisioni. Va al cinema, in bicicletta. Il gatto vede tutto ed è visto da tutti. La gente comincia ad accorrere ai piedi dell'albero. Qualcuno lo guarda, con angoscia o curiosità, altri lo chiamano. Poi ci rinunciano. Il gatto non scende, malgrado i pallidi gesti altrui. E' salito senza accorgersene, i movimenti dettati dall'urgenza, la soluzione più pratica, l'albero era lì. Per nessuna ragione sarebbe pronto a scendere per tornare dov'era prima, perdere i tornaconti che la sua posizione gli offre.
La sua è una scelta precisa. Fidarsi e affidarsi è impossibile. Sono rimaste tra rami e foglie, la paura di sopportare la solitudine, la paura di scendere. Intanto però muore di fame.
Fino a quando l'altro non fa breccia nel muro dell'isolamento.


Questa è la metafora dell'anoressia.

2 commenti:

  1. credo di intendere che il cane rappresenti il cibo la fame..ma rappresenta anche il contatto con l'altro..da cui si scappa per paura.per difesa..

    e poi quando si rimane soli..ritorna..quella paura..

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    1. esattamente, il cane rappresenta tutto ciò che ci spaventa della vita da cui si scappa, e si finisce di scegliere di morire di fame e isolarsi piuttosto che farci amicizia e rischiare di trovare altri cani che ci potrebbero prendere.

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