sabato 2 giugno 2012

5 grammi

Oggi mia madre si è accorta che sto dimezzando tutte le mie solite porzioni di cibo, e mi ha fatto una ramanzina, del tipo "tu devi fare qualcosa perchè noi ti possiamo tenere a casa, sai dove vai a finire con questo metodo, non puoi guarire con il sintomo!"
Cazzo, sono 6kg in più da quando stavo in ospedale, me li vuoi far perdere almeno prima di rimandarmici?
E poi... chi ha mai detto che voglio guarire?
Perchè non mi lasciano in pace, perchè?Non sono così grave come dicono loro, no!La gravità è ben altro, io l'avevo quasi raggiunta, ma mi hanno bloccata con un sondino.


Il pomeriggio sono uscita per la prima volta con un mio amico, lui portava i pasti nel centro in cui ero ricoverata quando ancora non c'ero, però lo conosco perchè abita nel mio stesso paese. E' molto carino e dolce, ma ovviamente, come tutti, non riesce a comprendere il problema. Forse però mi ha detto una cosa giusta: "Per uscirne devi trovare una svolta emotiva, qualcuno di speciale che ti faccia capire che quello che fai è sbagliato". Sono d'accordo sulla svolta emotiva, perchè cambierebbe la prospettiva su di me e sul mondo, ma la paura mi blocca, ancora non mi sento pronta. Non so se vorrà rivedermi, mi ha detto che gli ha fatto piacere passare un po' di tempo con me (e io ricambio), ma ho paura che di nuovo la mia malattia possa stroncare un rapporto. Insomma, chi mi sta davvero vicino ora è solo la mia migliore amica che mi conosce da una vita, per il resto tutti hanno un po' "paura" di me. Forse perchè li ho scacciati quando mi isolavo, forse perchè ho passato molto tempo in clinica e si sono un po' "scordati" di me o per qualsiasi altro motivo. Mio fratello dice che i suoi amici non sanno come comportarsi con me, hanno paura di ferirmi, o hanno paura ad invitarmi a cena fuori o a delle feste dove si mangia. Ok, ho una malattia, ma sono comunque una persona come tutte!
Per esempio oggi mi ha fatto piacere uscire con questo amico, perchè non eravamo mai usciti e significa che ci tiene un po' a me e che non si fa bloccare dalla malattia, almeno per ora.
Mi fa piacere sentire un po' di affetto intorno.


L'immagine che mi proiettavo sempre nei primi tempi di malattia era una minuscola e finissima statuina di vetro che tutti prendevano tra le loro mani, e io ero quella statuina.
Non so se qualcuno ha inteso il concetto che vuole esprimere questa immagine, ma io lo sento mio e lo ricerco disperatamente.
La mia è anche una ferita d'amore.

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